Commenti: 106
  • #106

    ATC PR4 (giovedì, 18 aprile 2024 15:01)

    Caro Stefano,
    la scelta di inviare un bollettino postale premarcato è dovuta alla semplicità di spedizione e contabilizzazione che questo procedimento consente. Il fatto che non lo si possa pagare con l’on banking è una novità che sentiamo dire da te, puoi pagarlo dove e come credi, unica condizione è che il numero a 18 caratteri, univoco, riprodotto in calce al bollettino venga ripetuto fedelmente nella maschera di pagamento.
    La nostra segreteria è a disposizione per delucidarti le modalità.

    Per quanto concerne la scelta di sospendere la caccia alla femmina di fagiano a inizio novembre è una scelta innanzitutto deliberata a maggioranza dal C.D., voluta in primis dal tuo rappresentante di associazione col quale ti consigliamo di dialogare, dovuta al fatto che se una femmina rimane sul territorio per più di un anno, si può acquartierare e se il territorio è ben gestito per quanto riguarda acqua cibo e specie opportuniste può arrivare a riprodursi.
    Cordialmente.

    Il Vice Presidente
    Giorgerini Massimo

  • #105

    Stefano Fontanesi (giovedì, 18 aprile 2024 11:06)

    Buongiorno l'altro gg mi è arrivata la lettera con il vaglia per il pagamento della quota associativa, che già il fatto che non si possa pagare con un home Bankig nel 2024 mi sembra quasi impossibile.
    Ma la bella sorpresa ,x chi come me ha un cane da ferma, è la chiusura della fagiana ad inizio novembre, ma ancora? Lo abbiamo già fatto x 3 o 4 stagioni, altri ATC lo fanno ,e di risultati non se ne vedono o quantomeno apprezzabili. Ci sono delle ragioni tecniche x questa scelta?

    Saluti
    Stefano

  • #104

    Stefano Fontanesi (mercoledì, 04 ottobre 2023)

    Ciao a tutti, oggi ragionando con un amico cacciatore che fortunatamente per lui ha trovato della selvaggina, mi ha fatto vedere che su 10 pallini del 4 trovati addosso ad un fagiano ben 7 erano si e no sotto pelle.
    Ma i nostri legislatori che hanno applicato questa legge x l'ecologia non hanno pensato a quanti animali feriti inutilmente ci saranno?

    Stefano

  • #103

    Alberto CURTI (giovedì, 07 settembre 2023 09:22)

    REGOLAMENTO UE 2021/57 del 25 gennaio 2021 recante " modifiche all'allegato XVII del regolamento CE ZONE IN CUI E'VIETATO L'IMPIEGO DEL PIOMBO Brevemente, riepilogo per dare a tutti la possibilità di avere conoscenza della questione che, al momento, è tutto meno che risolta. Regolamento Europeo del gennaio 2021 che proibisce il piombo nelle zone umide. L'Italia lo deve recepire e il recepimento deve avvenire entro lo scorso febbraio 2023. I due ministeri del ns. governo competenti emanano, una circolare, la n° 72 del 09.02.2023 nella quale "chiariscono" alcuni punti e danno una loro interpretazione. Sembra tutto ok. Invece NO!! su ricorso dei soliti lav,lipu ed altri il TAR del Lazio, in data di ieri, conferma che l'unica legge che è vigente e quindi da adottare è quella comunitaria e pertanto si ritorna alla 57/2021. Il punto sta tutto nella definizione di zona umida. ve la cito letteralmente . cosa sono secondo il legislatore europeo le zone umide dove non è possibile utilizzare il Piombo?: "....superfici di paludi, pantani o torbiere o distese naturali o artificiali PERMANENTI O TEMPORANEE in cui l'acqua è stagnante o CORRENTE dolce, salmastra o salata comprese le distese di acqua marina la cui profondità non superi i 6 metri durante la bassa marea...." con questa definizione, una pozzanghera può, un fosso irriguo, un canaletto sulla cima di un monte, da chi esercita la vigilanza, essere considerata zona umida e su questa base al "trasgressore" viene notificata l'elezione di domicilio e la nomina del difensore di fiducia o d'ufficio ovvero viene denunciato penalmente. La sanzione non è chiara ma è probabile che chi denuncia possa optare per la violazione dell'art. 13 ( mezzi vietati ) della 157/92 piuttosto che altre qui inutilmente indicabili. Se non interviene un provvedimento della Regione o del Governo che abbia valore legislativo ( sino a quanto un tar non lo annullerà ) il canale di irrigazione può diventare un problema e da quel canale , se hai munizioni di Piombo ci devi stare a 100 metri anche se non le hai nell'arma ma solo nella cartuccera. (art 17 del regolamento anche se poi l'art 19 consente una difesa, sul porto, che sinceramente vedo alquanto difficile da sostenere sia all'atto della contestazione che in giudizio) Pertanto questo mio intervento è semplicemente formulato per invitare tutti alla massima prudenza ed attenzione sino a quando non sarà, sempre che qualcuno poi lo faccia, emanato un documento che abbia forza di legge e sino a che quel documento non venga annullato da qualche TAR a cui le associazioni faranno sicuramente ricorso il giorno dopo della sua entrata in vigore. Questo vale sia per la canna liscia che per quella rigata. ( quindi, nel dubbio, per la rigata le monolitiche sono oramai una presenza più che conosciuta , io utilizzo esclusivamente quelle , per la liscia abbiamo, quale alternativa al piombo l'acciaio, il rame, il tungsteno e il bismuto. Quest'ultimo, per chi, come me utilizza doppiette o comunque armi non riportanti il punzone del giglio ( acciaio ) lo si può utilizzare come il piombo quindi in tutte le canne non gigliate. Costano ( quelle di acciaio sono a livello di costo di quelle di piombo ricordate che essendo acciaio e quindi con un peso specifico inferiore hanno una perdita di energia maggiore che normalmente viene compensata dal maggiore diametro del pallino pertanto un pallino di piombo della numerazione 8 corrisponde, per energia, ad un 6 di acciaio ) ma costano sempre meno di un avvocato e dei problemi oltre che delle conseguenze che ne possono derivare. Speriamo in uno sviluppo meno demenziale ma per adesso le cose sono in questi termini. Buona giornata a tutti.

  • #102

    Alberto CURTI (lunedì, 05 aprile 2021 19:40)

    E' possibile che tutti si viva di ricordi, magari aberrati, rispetto alla realtà attuale e passata.
    Purtroppo non sono la persona adatta a darle soddisfazioni poichè , personalmente, non credo nella persona con capacità straordinarie.
    I primi anni 2000 per il PR4 sono stati l'anticamera del successivo commissariamento quindi non li ritengo particolarmente dotati di quella positiva forza storica che lei gli attribuisce.
    I primi anni 2000 sono stati, storicamente, interessanti per tutti gli atc e di conseguenza anche il nostro ha goduto di tale monmento ereditato da un passato che era già comunque in decadenza ma ancora sano e forte di tante persone che oggi non ci sono più.
    L'aspetto del cinghiale, se lo ricorda, aveva raggiunto apici massimi con la presa di posizione fortissima delle associazioni agricole.
    Gli abbattimenti da parte della Polizia Provinciale coadiuvata da un gruppo di persone in orari notturni erano la regola mal digerita e mai sopportata dalle squadre che ha poi portato ala successiva "pulizia" dal suide, da parte della squadre, del monte Fuso che hanno deciso di intervenire, prendendo atto della posizione precisa e ferma della Provincia sul tema.
    Non mi sembra che tutto questo possa passare alle cronache come un momento degno di particolare nota.
    Il PR4 da sempre dal punto di vista economico finanziario gode di ottima salute.
    Diciamo che nei primi anni 2000 avrebbbe potuto stare economicamente meglio di quanto in realtà stava poichè vi erano maggiori risorse da sfruttare associate ad un numero maggiore di iscritti.
    Quando si fanno le comparazioni occorre farle alle stesse condizioni.
    Credo che attualmente non vi sia, per gli atc di collina/montagna nessuno, dalla parte Parmigiana, in grado di dare lezioni di gestione e le posso assicurare che in passato non ho visto nè maestri nè altri attori con capacità tali da essere ricordate.
    Si sono al contrario fatti grossi errrori nella gestione da lei riferita come quello, dopo avere registrato la scarisità di altra piccola selvaggina, di prolungare l'apertura della pernice rossa ( che allora godeva di un periodo cacciabile molto più limitato di quanto non ne abbia oggi ) .
    Questa scelta ha pesantemente contribuito a portare la specie ai minimi storici mai registrati.
    Se legge i verbali di allora il sottoscritto aveva votato contro a tale assurda iniziativa.
    Lezioni le possiamo prendere, io per primo, dai cugini Reggiani.
    Ma il loro successo non è concentrato in una persona ma è frutto di un "metodo" di gestione che vede una unità nel lavoro che ha una forza incredibile.
    D'altra parte per i Reggiani la pragmaticità è la regola e lo è non solo nella gestione dei loro distretti venatori, vale per gli asili, gli ospedali e in genere per tutto quello che riguarda gli aspetti sociali.
    A noi, figli del Ducato, questa cultura manca e sarebbe tutta da imparare perchè, loro, a differenza nostra, hanno prodotto dei risultati che sono di tutto rispetto e quelli si, sono da prendere come esempio.
    Le auguro una buona serata.
    Alberto CURTI.

    NB: intervenire con Nome e Cognome è forse un modo di associare la propria faccia alle proprie idee.




  • #101

    Luca (lunedì, 05 aprile 2021 12:31)

    Può essere che il mio sia un ricordo nostalgico senza fondamento scientifico, ma io ricordo un atc dei primi anni 2000, che era portato ad esempio sia come gestione venatoria che economico finanziaria. Eppure in quegli anni la presenza di cinghiali sul territorio era infinitamente più impattante di impatto ad ora. Quindi mi viene da pensare che il cinghiale rappresenti si, un problema, ma non l’unica piaga da debellare

  • #100

    Alberto CURTI (domenica, 04 aprile 2021 11:37)

    Sig Luca le rispondo anche se faccio fatica a dare una risposta ad una affermazione che non ha alcun tipo di riferimento tecnico o scientifico ma che è e rimane un parere personale assolutamente rispettabile ma altrettanto opinabile.
    Una risposta potrebbe essere che " chi lo gestiva " ha vissuto sugli allori di quanto inizialmente ereditato e non è stato in grado nè di mantenerlo ne tantomeno di migliorarlo.
    Ma come le ripeto le opinioni sono tali e tali rimangono.
    Guardandomi attorno, negli ATC di collina e di Montagna non vedo stelle che brillano, anzi, vedo un declino progressivo e tangibile che non è dovuto solo alle incapacità delle persone che li gestiscono ma anche a quello che si registra dal punto di vista ambientale, in senso lato.
    Diverso è quanto si evidenzia nella gestione degli atc di pianura dove , non avendo il pensiero degli ungulati e non avendo la caccia in braccata al cinghiale, avendo una realtà che consente loro di gestire un territorio diversa dagli atc di montagna e di collina hanno dimostrato, soprattutto uno dei tre della bassa, una grandissima capacità di gestione a cui vi sarebbe, a parità di condizioni, solo che fare riferimento.
    Le auguro una buona giornata.
    Alberto CURTI.

  • #99

    Alberto CURTI (domenica, 04 aprile 2021 11:22)

    In risposta al Sig. Vittorio S.
    Non è corretto affermare che il CD del PR4 consente la gestione privata dei distretti.
    E' una affermazion e che non condivido e anche se vista in senso provocatorio, fuori luogo.
    Il CD del PR4 è formato da 20 persone le quali esprimono un voto sulla base del quale si adottano le scelte.
    Aggiungo solamente che vi dovrebbe essere , a mio parere, una par condicio in entrambi i distretti a livello di metodologia cosa che attualmente non vige e che mi auguro sia oggetto di attenta disamina e valutazione.
    Come ho già più volte richiesto al Sig. Presidente, sarebbe auspicabile che i verbali delle sedute del CD siano oggetto di pubblicazione sul sito cosi, con un semplice clik, a favore della trasparenza e della informazione tutti sanno come sono le cose e ragionare di conseguenza.
    Auguro una buona giornata.
    Alberto CURTI

  • #98

    Luca (sabato, 03 aprile 2021 18:03)

    Nella tua ultima frase e’ racchiusa l’essenza del tuo intervento. Il ns. atc era un vanto, ma non lo era a caso. Probabilmente chi lo gestiva, lo aveva reso tale.
    Buona Pasqua

  • #97

    Vittorio S. (venerdì, 02 aprile 2021 20:25)

    Vi faccio una domanda. Visto che tutti concordiamo sul fatto che per tenere sotto controllo la densità dei cinghiali in tutto il territorio dell’Atc, sarebbe auspicabile una rotazione all’interno dei distretti al fine di garantire competizione fra le squadre nei prelievi, per quale motivo non viene utilizzato questo metodo? Sono le squadre che si oppongono a questa opzione o e’ il consiglio dell’Atc che gradisce la gestione privata dei distretti ?
    Buona serata

  • #96

    Alberto CURTI (venerdì, 02 aprile 2021 11:14)

    Marco buongiorno,
    chi caccia il cinghiale non sono la maggioranza dei soci dell'ATC PR 4 è una minoranza.
    Io come battuta ma è una battuta con un fondo di realtà dico sempre che sino a quando ci saranno cinghialai ci saranno cinghiali.
    E' una equazione che diversamente non si risolve.
    Sarebbe doveroso occuparsi della fauna vocata in termini diversi e più coerenti con il territorio su cui operiamo.
    Ma mentre negli atc di pianura la fauna stanziale è possibile gestirla secondo determinati concetti nell'atc PR 4 no perchè vi è la caccia al cinghiale che impedisce, ad esempio, la formazione di zone di protezione a macchia di leopardo sul territorio o la creazione di zone di protezione totale al fine di ridurre la superficie cacciabile e di conseguenza ridurre il numero delle persone che possono accedere alla caccia alla stanziale ( mi riferisco ai fuori regione )
    Le sue osservazioni mi trovano totalmente concorde.
    Uno dei problemi , e in questo caso non mi esprimo da consigliere, è da individuare nelle associazioni venatorie che stanno operando in termini che definirei " singolari" nei confronti della salvaguardia della fauna vocata nel nostro, e non solo nostro, territorio.
    La invito, se è socio dell'ATC pr 4, ad andare in ATC PR 4 e farsi dare il verbale delle sedute in cui viene votata la possibilità per 90 fuori regione di esercitare l'attività venatoria alla sola stanziale in un ATC dove , a malapena, a mio parere, è sostenibile una pressione ventatoria di coloro che vi cacciano per diritto.
    Ho anche chiesto al Presidente di pubblicare sul suito i verbali ma, al momento, non sono stato ascoltato.
    Vi è anche una mia lettera ufficiale nella quale esprimo alcune considerazioni in merito motivandole.
    Se ritiene, visto che è una mia espressione inviata a tutto il CD la posso inviare,a richesta.
    Legga i nomi di chi ha votato e cosa hanno votato e da li può trarre le sue conclusioni.
    Per inciso, è vero che la legge regionale, in totale contrasto con la 157/92 che ha , quale scopo primario, quello di "legare" il cacciatore al territorio, impone di accogliere tutti sino al completamento del numero sostenibile dall ATC ma è anche vero che era , a mio parere, tecnicamente e legalmente sostenibile, vista la inattività legata a catture e gestione del territorio dovuta al covid una chiusura totale, per l'annata 2021 - 2022 ai fuori regione.
    Altro inciso è ovvio che quelle 90 persone non partecipano assolutamente alla caccia in braccata al cinghiale e anche questo è un punto sul quale riflettere con grande attenzione.
    Credo che prima di rinnovare tessere vi sia da chiedere conto di alcune questioni considerando che l'atc è composto da consiglieri nominati dalle associaioni venatorie ambientali agricole e in rappresentanza dei comuni.
    E' facilmente verificabile quanti ve ne sono per ogni associazione venatoria compresi quelli che sono inseriti nelle associazioni ambientali ( urca, ecoclub, ecc,ecc, di 4 uno è legambiente tutti gli altri, rispettando pienamente quanto prevede la legge , hanno la licenza di caccia ) e in coloro che rappresentano i Comuni.
    Mi confermo a sua disposizione e a disposizione di tutti coloro che hanno a cuore una gestione che veda la maggiornaza degli iscritti attiva e protagonista per riscattare un diritto che vale la tutela del nostro territorio nel rispetto del mondo agricolo e della fauna vocata.
    Alberto CURTI.

  • #95

    Marco (venerdì, 02 aprile 2021 06:54)

    oooh finalmente leggo negli ultimi due commenti una corretta e reale veduta delle cose, spero quindi (ma ne dubito fortemente) in un'inversione di politica dell'atc. mi spiego meglio, il nocciolo della situazione è racchiuso nella seconda frase di Alberto "abbiamo tanti problemi e purtroppo quasi tutti legati al cinghiale" io aggiungerei "e ai cinghiali" perché solitamente gli animali non hanno mai colpe. è secondo me ora che la maggior parte delle energie non siano occupate/spese solo per assecondare i ricci e capricci di chi pratica la caccia al suide, perché di questo si tratta, ma che si lavori per soddisfare tutti. è ora di porre più attenzione per la caccia stanziale, alla lepre, alla migratoria, ecc ecc fino ad ora ignorate per i motivi sopra descritti. ma è mai possibile che queste persone, è vero sono in tanti e fanno gruppo, tengano in scacco tutto? secondo me no in uno stato democratico e civile come potrebbe anche essere un atc. rimango speranzoso dal momento che la speranza è l'ultima a morire e vi auguro un buon lavoro in attesa che torni un po di sereno su questo atc (in passato uno dei più belli della provincia)

  • #94

    Alberto CURTI (giovedì, 01 aprile 2021 15:25)

    Egregio Sig. Vittorio,
    Non abbiamo del tempo da perdere.
    Abbiamo tanti problemi e purtroppo quasi tutti legati al cinghiale.
    Con il nuovo piano paunistico venatorio la Regione ha concesso , in totale ed espressa contraddizione rispetto agli obbiettivi che si è prefissata nei distetti nei quali ricade anche il PR4 la possibilità di costituire zone fisse dando, quale indicatore di buona riuscita l'impatto dei danni intesi come euro/ettaro.
    Se questa fattispecie non viene rispettata o se una squadra non si dimostra operosa e attiva la Regione prevede che l'ATC la possa sostituire inserendola in altro distretto.
    Preferisco non commmeto tale passaggio poichè risulta, se non altro, inattuabile.
    La sua osservazione la ritengo tanto condivisibile quanto centrata poichè esprime, nella sintesi, l'aspetto vero del problema.
    Tanto centrata che, da alcuni mesi, ho chiesto alla associazione agricola che rappresento di intervenire, presso la Regione, al fine di potere ritornare alla impossibilità, nei distretti non vocatio al cinghiale, di avere zone fisse ma di esercitare la caccia al cinghiale su tutti i distretti con il sistema della rotazione.
    Se la vogliamo vedere anche sotto altre angolazioni anche la caccia in squadra, nel nostro distretto, potrebbe essere una forzatura in quanto non è un a specie da gestire ma da eradicare.
    Ma queste sopra sono e rimangono delle mie personali e assolutamente opinabili opinioni che sicuramente non sono condivise da chi, da questa situazione, ne trae piena soddisfazione.
    La situazione di forte empas che si è creata, lo scorso anno, su questo punto mi ha spinto a cercare di metetre nero su bianco oneri e onori di questa "nuova" metodologia di assegnazione delle zone convinto di potere avere un unico interlocutore e avere una disponibilità concreta e veloce su interventi di ripristino o di prevenzione che si rendevano necessari.
    Con il senno di poi mi rendo conto che si tratta di una scelta, mia compresa, anche se "corretta" con una carta che stabiliva precise condizioni, rispetto al "nulla" della Regione assolutamente sbagliata.
    Aggiungo una cosa che le è sfuggita ovvero che al peggio non c'è limite e il peggio si traduce nel fatto che le squadre "proprietarie" della zona di caccia sono le stesse deputare a operare i piani di contenimento.
    Con tutto il rispetto dovuto alle squadre si arriva alla contraddizione in cui il controllato e il controllore sono la stessa persona.
    I riasultati si vedono e confermano il totale fallimento di questa scelta.
    La ringrazio per il suo intercento e le auguro una buona giornata.
    Alberto CURTI.

  • #93

    vittorio S. (mercoledì, 31 marzo 2021 16:28)

    Secondo me avete del tempo da perdere. Non interessa a nessuno risolvere i problemi.
    Se ci fosse la volontà di gestire bene la presenza del cinghiale sull'atc, si dovrebbe fare in modo che all'interno dello stesso distretto, le squadre si scambino le zone a rotazione.
    Solo la competizione fra squadre garantisce il prelievo e se non sbaglio questo concetto era stato espresso un anno fa da parte di qualche consigliere. Peccato che a distanza di un anno, le idee siano cambiate e si difenda chi si vuole creare un' azienda faunistica privata in Atc. Se si lasciano le zone fisse, è scontato che qualcuno se la prenda comoda, allunghi la stagione a suo piacimento e gestisca la caccia per propria convenienza: Non è nemmeno da escludere che a qualcuno venga l'idea di risparmiarsi i cinghiali per l'anno successivo se non addirittura di ripopolare.
    E' una cosa banale e la capisce chiunque. Quindi vuol dire che va bene cosi. E' inutile affannarsi. Limitiamoci a prenderne atto.

  • #92

    alberto curti (martedì, 30 marzo 2021 14:55)

    Le rispondo anche se comprendo che questo scambio di vedute non porta a nulla.
    I Consiglieri sono nominati d'ufficio, dalle associazioni che rappresentano, e non eletti dai soci dell'ATC.
    Massimo rispetto per chi dedica la propria attività alla caccia al cinghiale ma, ho semplicemente voluto dire che Lei, da ospite, poichè entra nei fondi altrui grazie all'articolo 842 del cc, senza che chi la ospita percepisca un centesimo, dovrebbe avere almeno il rispetto che merita chi, dalla terra trae il proprio sostentamento ( lavoro ) e chi, su quella terra ci si va a divertire.
    Ma questa semplice riflessione, e qui mi ripeto, non la leggo nei suoi pensieri.
    Se poi, per divertirsi di più si vuole avere un numero di cinghiali maggiore a scapito di chi deve subire i danni che sono gli agricoltori la fauna selvatica vocata per passare anche agli incidenti stradali credo che anche su questa posizione l'ATC PR 4 non possa che dare che una e una sola risposta.
    Lei parla di gestione quando la legge emanata dalla Regione che le ho citato obbliga alla eradicazione pertanto, come può capire, la sua posizione è al di fuori di quanto prevede la legge e su questo argomento non è possibile adottare alcuna altra considerazione.
    Non sono io ovvero l' ATC ad autorizzare i piani di controllo ma un ente che si Chiama Regione e se tale ente li autorizza non posso essere certamente io a sindacare nel merito.
    Personalmente nei mesi primaverili adotterei, soprattutto nelle aree di riproduzione, nel rispetto delle altre speci vocate altre modalità ma il concetto non può e non deve cambiare.
    Vede l'impressione che ho dai suoi commenti è che la sua posizione sia quella di colui che vuole salvaguardare una specie nel periodo vietato alla caccia per poi averne maggiore disponibilità nel periodo in cui l'attività venatoria è consentita.
    Questo sarebbe assolutamente legittimo se lo trasportassimo su fauna vocata ( lepri, fagiani, pernici, ecc,ecc, ) ma sul suide no, il suide nel PR 4 ripeto deve tendere a zero e l'ATC su questa precisa base deve ragionare.
    Mi spiace per lei e per chi la pensa come lei ma io non posso dire qualcosa che va contro ad un dettame che viene dall'ente che gestisce la caccia in Emilia Romagna ovvero la Regione.
    In ultimo le confermo, con tutto il rispetto, che io non rappresento i cacciatori bensì gli agricoltori e le mie osservazioni si basano esclusivamente su questa linea quindi non si tratta di eleganza ma semplicemente di coerenza.
    Certo della totale inutilità di quanto da me esposto ma consapevole di averlo fatto cercando di fornire le nozioni sulle quali si basano le mie considerazioni la saluto cordialmente.
    Alberto CURTI

  • #91

    Luigi C. (martedì, 30 marzo 2021 13:53)

    Egregio Consigliere,

    Si è spiegato bene e condivido parte delle Sue posizioni che in alcuni punti coincidono con le mie. Tuttavia ci tengo a precisare che:
    - Prendo spunto dal bilancio che l'Atc 8 pubblica puntualmente e noto che, a fronte di un territorio molto esteso ed a presenza massiccia di cinghiali, l'ambito ha sostenuto costi per danni alle coltivazioni pari a 15.000 euro circa. Non vedo fra i costi nessuna spesa veterinaria e nessun costo per piani di controllo. Per contro leggo fra le poste attive, che l'atc ha incassato 18.000 euro per la sola caccia al cinghiale. Credo che questa sia la dimostrazione che la caccia al cinghiale, se ben gestita, possa attrarre utenti e possa essere una risorsa per tutto l'Atc e dare ristoro ai proprietari dei fondi.
    Tenga inoltre presente che anche nell'Atc che Lei ha l'onere e l'onore di rappresentare, molti cacciatori, esercitano solo la caccia al cinghiale in battuta, contribuendo quindi ai ricavi dell'ambito per qualche decina di migliaia di euro. Pertanto, credo che sia doveroso da parte di chi li rappresenta (anche Lei, seppur non votato da noi soci), un minimo di rispetto nei confronti di chi esercita una forma di caccia nel rispetto delle regole e si mette a disposizione per prevenire danni e problematiche.
    - In merito alla squadra che esercita la caccia nella zona incriminata, ci tengo a precisare che la definizione di "inadeguatezza", non è dovuta ad un parere soggettivo, ma è una costatazione oggettiva, purtroppo desunta dalla cruda realtà dei numeri. Se nelle altre tre zone , nel corso dei tre mesi di caccia, sono state effettuate almeno 30 battute ed il numero di prelievi è stato abbondante, perchè l'Atc deve tollerare che una squadra faccia solo poche battute in un intera stagione ? e soprattutto, per quale motivo tollera che chi non ha adempiuto ai prelievi nei modi e nei tempi convenzionali, debba estendere il proprio operato nei mesi successivi?
    - Non ho mai messo in dubbio il fatto che il Suo comportamento sia tendente alla massima imparzialità e non ho tacciato nessuno di ergersi a difesa di faziosità. Mi sembra tuttavia singolare, che si voglia conseguire con tanto accanimento la "tendenza a zero" a partire dal mese di gennaio, quando nei tre mesi successivi, a tutti andava bene che nella zona 2 i cinghiali prosperassero e facessero danni.
    - Riguardo al Suo invito ad iscrivermi ad un altro Atc, La ringrazio e non esiterò a farlo, anche se credo che da parte di un amministratore, che rappresenta anche il sottoscritto, sia un invito alquanto poco elegante.
    Cordiali saluti
    Luigi C.

  • #90

    Alberto Curti (domenica, 28 marzo 2021 19:47)

    Egregio sig Luigi C., evidentemente non mi sono spiegato.
    - Nel PR 4 non vi è un metro qjadrato che sia votato alla specie da lei citata.
    - conseguentemente di piani di controllo in aree.vocate nessuno ne può avere effettuati;.
    - la specie deve tendere a zero non lo dico io lo dice la Regione e pertanto questa è la direttiva che l ATC pr 4 ha l obbligo di seguire;
    - le.ricordo che lei esercita l attività venatoria su fondi che devono essere salvaguardati dai danni che derivano dalla presenza del suide e mi spiace non leggere, in quello che ha scritto, nessuna attenzione su questo punto che è rispetto per chi lavora.
    - le.ricordo.la.differenza che , evidentemente lei ignora o le fa comodo ignorare tra lavoro e divertimento che l egoismo dettato dalla volontà di salvaguardare una specie ,qui, non difendibile, porta a non considerare.
    - la sola politica che può adottare il PR4 è quella stabilita dalla Regione e se questo a lei non.piace
    le consiglio vivamente di iscriversi ad un ATC in cui. a specie è vocata.
    - sino al 31 marzo 2021 le ricordo che la caccia di selezione alla specie sud scrofa nei comorensori C1 e C2 è aperta e quello che si può abbattere è evidenziato nel calendario. Lo.legga.
    Per quanto riguarda le sue considerazioni sulla zona 2 e sulla squadra che ne è titolare le posso rispondere che si stanno rendendo necessari piani di controllo , ad esempio, nel D2 dove , credo, nulla si possa dire su chi vi opera nel periodo venatorio e questo a dimostrazione di quanto.le ho detto nella mia precedente risposta.
    In ultimo vorrei chiarire che la mia posizione non vuole essere a difesa di nessuno ( squadre) e tanto meno cinica nei confronti di situazioni che in altri contesti potrei condividere ma è semplicemente inlinea con qua to la.legge impone in questo ATC.
    Le.auguro una buona serata.
    Alberto Curti.

  • #89

    Luigi C. (venerdì, 26 marzo 2021 21:01)

    Egr. Consigliere,
    La ringrazio per la puntale e precisa risposta. Ne comprendo le motivazioni di fondo, ma
    non le condivido applicate a questa particolare vicenda.
    Da cacciatore mi farebbe abbastanza schifo abbattere una scrofa che sta allattando nella consapevolezza di lasciar morire di fame una intera figliata. Ma non discuto i gusti altrui.
    I piani di controllo credo siano utili o addirittura inevitabili, ma dovrebbero essere l’estrema ratio. E’ scontato che si debba intervenire all’interno di aree protette o in prossimità di strade trafficate, ma sinceramente non vedo la necessità di organizzare battute a marzo in territori vocati o prossimi alla fascia vocata. Quello che sta succedendo e’ a mio avviso la dimostrazione che qualcosa non ha funzionato nella gestione Venatoria ordinaria. Sappiamo tutti che i danni nel distretto incriminato si sono appalesasti a causa del mancato esercizio venatorio durante i mesi di caccia. La densità di cinghiali e’ aumentata in quella zona a causa della pressione venatoria costante nelle aree adiacenti. Gli animali hanno trovato nell’area 2 la tranquillità che li ha portati a prosperare.
    Se poi vogliamo far finta di non sapere che è questo il reale motivo, possiamo anche nasconderci dietro ad un dito.
    Detto questo mi rendo conto che nessuno e’ obbligato ad associarsi ad un atc di cui non condivide le scelte, quindi effettivamente me ne potevo stare zitto e trovarmi una sistemazione alternativa. Se ai soci va bene così....buona continuazione.

  • #88

    ATC PR4 (venerdì, 26 marzo 2021 09:52)

    RISPOSTA DEL CONSIGLIERE ATC PR4 - COLDIRETTI
    ****

    PAG. 2/2

    Spesso una parte di queste carcasse, soprattutto da parte di alcune squadre, ivi compresa quella da lei indicata come “inadeguata” sono date ai proprietari terrieri o ai conduttori in segno di un piccolo gesto di amichevole ristoro.
    Questo dopo avere ottenuto, da parte di un macello autorizzato, le opportune certificazioni sanitarie.
    Il costo del macello (35 euro a carcassa ) è a carico dell’ATC.
    I cani che vengono feriti in attività di controllo, essendo un servizio gratuito e volontario reso da chi ne è il proprietario, godono di un contributo parziale o totale che viene ad essere a carico dell’ATC.
    Detto questo sono due considerazioni che chiudono l’argomento:
    l’agricoltore che registra danni, a norma di legge, chiede l’intervento di controllo al fine di interrompere o comunque fare diminuire i danni e nel caso l’ATC non intervenga in determinati tempi interviene d’ufficio la Polizia Provinciale che interviene o autonomamente o con ausiliari che si sceglie in modo indipendente;
    il pensare che una pressione o meglio, uno sforzo di caccia alto sulla specie nei tre mesi di periodo venatorio possa eliminare la presenza del suide tanto da non avere danni alle colture agricole, per i successivi nove mesi. tralasciando le atre tre cause sopra menzionate, ovvero PSA, incidenti stradali e predazione, è frutto di una aberrata visione della realtà che supera l’utopia.
    In ultimo, da parte del Presidente chiedo scusa se non abbiamo potuto rispondere prima alla sua comunicazione ma a volte le cose possono sfuggire, cercheremo, nel futuro, che non accada più.
    Nella speranza di avere risposto compitamente alle sue osservazioni la ringrazio e la saluto cordialmente.
    Alberto CURTI
    Consigliere ATC PR 4 COLDIRETTI

  • #87

    ATC PR4 (venerdì, 26 marzo 2021 09:51)

    RISPOSTA DEL CONSIGLIERE ATC PR4 - COLDIRETTI
    ****
    Egregio Sig. Luigi C.
    In risposta alla comunicazione da Lei inviata a questo ATC in data 25 marzo 2021 su incarico del Presidente pro tempore Alberto PAZZONI sono a rispondere alle sue domande e contestazioni.
    Iniziamo nello sgomberare il campo da tutto quanto non si basa su certezze ma su quelle che nel mondo venatorio sono di routine, ovvero le chiacchere, che possono anche avere o meno un fondo di verità ma tali rimangono.
    La informo, nel caso in cui Lei non ne fosse a conoscenza, che l’L’ATC PR4, in base alla delibera di Giunta Regionale n° 179 del 06.11.2018 non ha un metro quadrato vocato per la specie da lei citata (sus scrofa).
    Sulla scorta di quanto dettato della Regione le confermo che, nel pr4, la specie cinghiale deve tendere a zero ovvero deve essere eradicata.
    Pertanto tutte le azioni che vengono compiute nei NOVE mesi in cui l’attività venatoria non è consentita a tale specie non solo sono legittime ma sono assolutamente dovute nei confronti del mondo agricolo e anche parlando di PSA anche di una parte importante dell’economia della provincia di Parma.
    La politica di intervento non deve essere quindi di conservazione o di gestione ma semplicemente di eradicazione.
    La sua lettera ignora totalmente l’aspetto relativo ad almeno quattro punti che nell’area da lei indicata vanno considerati e che hanno, di fatto, una rilevanza fondamentale:
    - I danni che il suide produce alle coltivazioni ed alle colture agricole;
    - La predazione che il suide compie nei confronti di tutte le speci vocate;
    - L’avanzare della PSA in una Provincia che basa una parte rilevante della sua economia sul caseario e sugli insaccati;
    - Gli incidenti stradali.
    Per quanto concerne l’affermazione sulla “inadeguatezza” della squadra si tratta di una sua personale valutazione di cui, eventualmente, se ne assume la responsabilità e in ogni caso non spetta certamente a lei tale giudizio.
    Sull’aspetto dell’etica credo che si stia parlando di un qualcosa che non rientra nella normale attività della caccia in squadra al cinghiale.
    Mi riferisco al fatto che in battuta/braccata si spara ad animali che non vengono distinti per sesso e classe di età si spara ad animali in corsa con percentuali di ferimento altissime e successive sofferenze inutili e gratuite da parte delle prede, la regola di l’ignorare , a scapito di quanto prevede la legge, a fine battuta il recupero con i cani appositamente addestrati e abilitati condotti da persone abilitate dei capi feriti, l’impiego di radio per potere operare gli abbattimenti in spregio anche alla vigente normativa l’impiego di automezzi per “correre” davanti al possibile animale o animali per poterli abbattere sono le normali pratiche di questo tipo di “caccia” che, tra l’altro pone in serio pericolo chiunque si trovi nell’area di intervento.
    Quindi non parliamo di etica perché, in questo caso stiamo dando aria ai denti.
    Per parlare di etica facciamo un giretto in alto Adige o in Austria e poi, e solo poi, forse sapremo di cosa si sta parlando.
    I piani di controllo sono previsti dalla vigente normativa e si traducono in un servizio di pubblica utilità, pertanto non si tratta di avere persone favorite, come da lei erroneamente ribadito, ma di persone che volontariamente prestano il loro contributo ad un intervento che vale per Tutta la comunità.
    Soprattutto per la comunità che ospita, grazie all’articolo 842 del c.c. chi esercita l’attività venatoria e che merita il rispetto e l’attenzione che va cercato nella differenza tra chi LAVORA e chi si DIVERTE.
    Chi interviene in queste situazioni non sono quindi i “pochi eletti” da lei citati ma sono tutti coloro che hanno seguito gli opportuni corsi per potere operare tali interventi.
    Chiunque li può frequentare e successivamente partecipare ai piani.
    Pertanto, in questo caso, parlare di pochi eletti è assolutamente gratuito e fuori luogo.
    L’aspetto del costo dei piani di controllo è una questione che, attraverso una delibera della Provincia di Parma vede la possibilità, a parziale ristoro, delle prestazioni di volontariato effettuate, di ritornare ai componenti della squadra che ha operato il piano di controllo le carcasse degli animali eventualmente abbattuti.

    (PAG.1 DI 2)

  • #86

    luigi C. (mercoledì, 24 marzo 2021 15:46)

    Che senso ha gestire un sito internet ed una sezione commenti se nessuno si degna di leggerli e di dare una risposta?
    Il 9 dicembre avevo fatto una domanda in merito alla situazione della caccia al cinghiale nell'area 2 dell'atc e non ho letto nessun chiarimento o precisazione in merito.
    Mi risulta fra l'altro che per rimediare all'inadempienza della squadra che doveva gestire la caccia al cinghiale in quella zona, si stanno, tutt'oggi facendo piani di controllo.
    A parte la questione etica, è infatti abbastanza immorale abbattere scrofe gravide o in fase di allattamento e questo dovrebbe fare schifo ad ogni cacciatore, credo che meriti attenzione anche l'aspetto economico della vicenda.
    Corre voce, infatti, che le spese per la macellazione dei cinghiali e quelle veterinarie per i danni causati dai cinghiali durante i piani di controllo, siano a carico dell'Atc.
    Qualora fosse vero, per quale motivo l'Atc dovrebbe sobbarcarsi spese per piani di controllo, quando i prelievi necessari si sarebbero potuti fare durante la stagione di caccia, quindi nel periodo eticamente più adatto ed a costo zero per l'ATC?
    Dobbiamo forse, noi tutti, sobbarcarci i costi per garantire il divertimento di pochi eletti, per cui la stagione di caccia dura 6 mesi?
    Aspetto fiducioso un cenno di riscontro

  • #85

    luigi (mercoledì, 09 dicembre 2020 15:09)

    Noto con dispiacere che non mi è stato nessun chiarimento in merito alla questione delle zone per la caccia al cinghiale. La caccia volge al termine e mi risulta che nell'area 2 (rivalta - lesignano - cerione ecc.), nessuna squadra ha praticato l'esercizio venatorio.
    Il Sig. Presidente aveva comunicato che stava seguendo giornalmente gli sviluppi della vicenda, ma a quanto pare, non è cambiato nulla.
    A questo punto, mi auspico che all'atc non vengano contestati danni alle coltivazioni agricoli in tale zona e comunque, in caso di danni, che l'atc non tiri fuori un euro dei soldi degli associati per rimediare ai danni provocati da una squadra inadempiente.
    Sarebbe gradito un riscontro e comunque invito tutti i soci a vigliare sul fatto che non siano spesi danari dell'atc.
    Cordiali saluti

  • #84

    ATC PR4 (sabato, 05 dicembre 2020 11:56)

    Con soddisfazione apprendiamo che da domani mattina (06 dicembre 2020) l'Emilia Romagna ritorna in zona gialla. Questo significa aver rispettato i parametri socio-sanitari contenuti nel D.P.C.M.
    Per noi cacciatori, possibilità di fuori uscire dal territorio Comunale, occupando gli spazi dell'ATC o degli ATC a cui siamo iscritti purchè in Regione.
    Nei giorni 25, 26 dicembre e 01 gennaio 2021 è fatto obbligo il rimanere nel proprio territorio Comunale.
    Vi ricordo, anche se è superfluo, che con domani (06 dicembre) finisce l'attività venatoria alla selvaggina stanziale.
    L'invito a tutti i cacciatori ad essere rispettosi delle normative contenute nel D.P.C.M. e nel dettato Regionale.
    Colgo l'occasione per augurare a tutti Voi e alle Vostre famiglie serene Festività e un Anno Nuovo in cui si realizzino tutti i Vostri sogni.
    Traversetolo, 05 dicembre 2020
    Il Presidente
    Alberto Pazzoni

  • #83

    F. T (venerdì, 04 dicembre 2020 17:08)

    Scusate ma da quando si può in teoria a ritornare a cacciare su tutto il territorio dell' ATC?

  • #82

    Vittorio S. (mercoledì, 11 novembre 2020 14:42)

    Condivido il parere di Luigi. Chi non è in grado di fare le cose, dovrebbe farsi da parte e lasciare fare a chi è in grado.
    Ma se come mi sembra di capire, i cacciatori non usano il buonsenso, dovrebbe essere l'atc a dettare le regole.
    L'Atc deve pretendere che le squadre adempiano al proprio dovere prelevando quanto previsto dal piano venatorio e se nonostante le diffide non lo fanno, gli si toglie la zona di caccia e si chiede alle altre squadre di provvedere.

  • #81

    Luigi (martedì, 10 novembre 2020 17:09)

    Ti ringrazio per la risposta. Mi sembra di capire che quindi il problema è dovuto alla mancanza di collaborazione di una squadra e non ad un accordo sotto banco per garantirsi il ripopolamento di cinghiali.
    Già questo mi rassicura. Confido nel fatto che riusciate a risolvere il problema anche se mi sembra un controsenso che si debbano fare piani di contenimento a caccia aperta e in zone in cui la caccia è consentita. La gente va già a caccia 3 giorni alla settimana e se gli si chiede di fare i piani di contenimento al martedì ed al venerdì, credo che l'adesione sarà modesta.
    A mio avviso dovrebbero essere i cacciatori stessi a prendere coscienza del fatto che la caccia al cinghiale deve essere vista come una forma di contenimento di un selvatico fortemente impattante e quindi chi decide di praticarla deve farlo con serietà.
    Chi si prende un impegno e poi non lo porta a temine per mancanza di voglia o di competenza, dovrebbe farsi da parte e lasciare fare a chi è capace.
    Cordiali saluti

  • #80

    ATC PR4 (martedì, 10 novembre 2020 15:23)

    Caro collega Luigi,
    chi ti scrive è un cacciatore-cinofilo di piccola selvaggina. Ho sempre riversato grande attenzione, come tra l’altro è mio dovere, a tutte le forme di caccia.
    Coloro che praticano la caccia al cinghiale hanno diritto ad avere uno spazio per l’esercizio di ciò che loro prediligono, ma hanno soprattutto il dovere di tutelare agricoltura e ambiente causati dall’oggetto del loro desiderio.
    Quest’anno, per la prima volta, abbiamo stabilito zone fisse per ogni squadra per poter avere termini di confronto e valutare in modo compiuto il loro operato, come ci consente il P.F.V. Regionale.
    Ti confermo, che nel distretto D1-Val Parma, abbiamo avuto alcune difficoltà che stiamo appianando, seguo quotidianamente l’evoluzione, anche perché la garanzia del max contenimento del suide è per noi stanzialisti fondamentale a tutela di ciò che produciamo e/o immettiamo sul territorio.
    I numeri che aggiorniamo quotidianamente ci dicono dei notevoli abbattimenti nel distretto D2 Val d’Enza, di una discreta ma non sufficiente quantità nel distretto D1-Val Parma, dovuta soprattutto alla mancanza di uscite da parte di una squadra, che cerchiamo recuperare attraverso piani di controllo, che in un regime normale, dovrebbero essere ridottissimi nei tre mesi aperti alla caccia al cinghiale.
    Ti ringrazio per il messaggio, che conferma le sensazioni che stiamo vivendo in queste settimane.
    Cordialmente.
    Alberto

  • #79

    Luigi (martedì, 10 novembre 2020 12:47)

    Sembra che l'unica cosa di cui si occupa l'atc sia la caccia al cinghiale. I cinghialisti fanno e disfanno in barba alle regole. La zona centrale dell'atc è stata destinata a ripopolamento per il cinghiale previo accordo segreto fra i capisquadra? Nella zona dal torrente Parma fino alla strada Valtoccana si vedono già i danni per l'eccessiva concentrazione di cinghiali e nessuno ci va a caccia. Perché l'atc lascia che succedano queste cose? chi pagherà i danni che i cinghiali fanno e faranno durante l'inverno? Pagheranno i signori cinghialisti o come al solito l'atc utilizzerà i suoi fondi tagliando quelli per l'immissione della selvaggina stanziale?
    Può darci qualche chiarimento in merito?

  • #78

    mauro (giovedì, 05 novembre 2020 14:03)

    buongiorno
    hanno fatto le votazione per il nuovo presidente ?

  • #77

    Luca (mercoledì, 28 ottobre 2020 20:22)

    Grazie Vittorio..per l'invito.. ..
    Ma io intendevo solo dire che si poteva mettere al corrente tutti i cacciatori della questione indipendentemente dal fatto che pratichino la caccia al cinghiale... Anche perché magari ora non la praticano ma in un futuro non si può mai sapere.... Saluti e grazie

  • #76

    Vittorio S. (martedì, 27 ottobre 2020 22:02)

    A mio avviso nelle ultime settimane sono state prese decisioni coerenti e coraggiose, in controtendenza rispetto al passato. Mi auguro che si sia intrapresa definitivamente la strada dell’imparzialità.
    Luca, nel nostro Atc ci sono belle zone di caccia, tanti cinghiali e squadre che sarebbero felicissime di avere linfa nuova fra le proprie fila. Prova a contattarne qualcuna e potrai entrare a far parte di un gruppo di persone motivate da ardente passione e da un grande spirito di gruppo.

  • #75

    Luca (lunedì, 26 ottobre 2020 21:26)

    Buona sera.... A tutti
    Quindi meglio tacere che informare.???... Mah????
    Ps. Visto che l'anno scorso è stato fatto un sondaggio per l'apertura della caccia... Di cui non si sa effettivamente e realmente come è andata... Non si poteva fare altrettanto anche per questioni di caccia al cinghiale??? Anche perché un domani potrebbe capitare che chi oggi non pratica possa prenderne passione....

  • #74

    ATC PR4 (lunedì, 26 ottobre 2020 16:30)

    Ciao Vittorio S.,
    colgo l’occasione per salutarti, non conoscendoti personalmente.
    La trasparenza è quanto di più importante esista.
    Se non si sono date esternazioni di ciò, che tu conosci benissimo, è perché su certi problemi personali e pretestuosi, molto meglio è stendere un velo pietoso.
    I giovani, ce ne fossero, qui troveranno sempre porte aperte e grande disponibilità ad offrire loro le opportunità più disparate. Lo dimostrano 25 anni della mia vita professionale ed altre 15 anni di quella Istituzionale.
    Cordialmente.

    Il Presidente
    Alberto Pazzoni

    Traversetolo, 26 ottobre 2020

  • #73

    Vittorio S. (lunedì, 26 ottobre 2020 10:45)

    Purtroppo la mancanza di trasparenza è un grande problema.

    Voi giovani dovreste fare sentire al vostra voce. Anche tramite questo sito e pretendere che qualcuno si prenda l'impegno di informare gli associati di quello che sta succedendo.


  • #72

    Marco (lunedì, 26 ottobre 2020 09:30)

    credo che uno degli sbagli più evidenti di questo atc (soprattutto in quest'ultima occasione) sia la trasparenza, in molti (io compreso) lamento un deficit in merito a ciò. anche chi è al di fuori , come me, nella pratica di questo tipo di caccia ha il diritto di conoscere le dinamiche e le decisioni che vengono prese. le cose però che più mi rattristano sono due : 1) questo atc, come tanti altri, è o comunque sembra ,impegnato soltanto nella risoluzione del problema cinghiale. ovviamente capisco il fatto che un cinghiale fa più danni di una pernice, però non esiste solo questo tipo di caccia. 2) il nullo coinvolgimento dei giovani dei pochi giovani rimasti, anche quelli che avevano dato la loro disponibilità nel collaborare o cmq nel cercare di fare.

  • #71

    Luca (venerdì, 23 ottobre 2020 15:53)

    Grazie ancora per le spiegazioni.... cmq due distretti da dividere in due e ruotare non mi sembra cosa difficile .... ovvio mio pensiero senza conoscere leggi regionali ... cmq come sempre invece che semplificare si cerca sempre di creare malcontenti ... saluti a tutti e grazie ....

  • #70

    Vittorio S. (venerdì, 23 ottobre 2020 14:29)

    Le nuove disposizioni regionali prevedevano che l'ambito fosse suddiviso in due distretti, quindi era qualche cambiamento era inevitabile. Tuttavia questa disposizione è stata il pretesto per giustificare chi si voleva creare il proprio orticello privato.

  • #69

    luca (venerdì, 23 ottobre 2020 10:29)

    io sicuramente sono ignorante in materia di caccia al cinghiale .... ma non si poteva lasciare tutto come prima (mi sembra che bene o male sia sempre funzionato)???? e se dovesse nascere una nuova squadra (cosa credo fattibile a livello regionale se si hanno un tot di iscritti indipendentemente dallo statuto dell'atc)??? sicuramente come al solito ci saranno sotto "disegni" inimmaginabili a comuni mortali .....

  • #68

    Vittorio S. (venerdì, 23 ottobre 2020 10:23)

    Purtroppo l'egoismo fa parte dell'animo umano. Ognuno vuole tutto per se e niente per gli altri.
    Quindi credo che dovrebbe essere l'atc a prendere decisioni definitive, imparziali e soprattutto trasparenti.

  • #67

    Marzio M. (venerdì, 23 ottobre 2020 10:07)

    Ora ci sono due distretti che a loro volta sono divisi in due zone. Nel distretto verso l'Enza due squadre (Cantarelli e Farina) hanno trovato un accordo e si sono divise le aree. Nel distretto verso la Parma, entrambi le squadre (Marchesi e Bottazzi) vorrebbero cacciare nella stesa zona (Comune di Langhirano). In un primo momento la zona di Langhirano era stata assegnata a Marchesi, successivamente l'atc è tornato sui sui passi e l'ha assegnata a Bottazzi, per il criterio di una prevalenza in squadra di residenti nel comune di Langhirano. Tutto questo a mio avviso è ingiusto perché credo che tutti gli associati dell'atc abbiano gli stessi diritti, anche se risiedono a Parma come il sottoscritto. Quindi secondo me, se non si trova un accordo, secondo me sarebbe giusto che, invece di litigare e intentare cause e guerre fra poveri, si addivenisse alla soluzione di scambiarsi le due zone a giorni alterni. Però forse è una soluzione troppo semplice e di buon senso, quindi continuiamo a litigare anche per la caccia, che dovrebbe essere un motivo di svago e di divertimento.

  • #66

    Luca (giovedì, 22 ottobre 2020 21:23)

    Ringrazio per la delucidazione... Ma quindi ora ci sono zone fisse o tutto come prima a rotazione.?.... Ovvio poi che come sempre le cose vengono gestite da una cerchia ristretta di persone lasciando allo scuro quelli che pagano anche se dovremmo essere informati su tutto in modo trasparente e ONESTO....

  • #65

    Marzio M. (giovedì, 22 ottobre 2020 15:46)

    credo che Vittorio faccia riferimento al fatto che per la caccia al cinghiale in battuta si siano create delle zone fisse e che per l'attribuzione delle stesse ci siano state discussioni e si sono fatti pasticci. I criteri di attribuzione non erano chiari e si è provveduto ad una prima assegnazione, poi annullata e modificata. Tutto questo, a prescindere dai criteri di attribuzione, andava fatto prima e non a caccia in corso. La quota associativa dell'atc si paga in primavera e non è accettabile che ad ottobre, non si sappia ancora in quale zona si debba cacciare.
    Nella prima assegnazione , si sono usati a mio avviso criteri irregolari. Non è possibile che una squadra si arroghi il diritto di pretendere il territorio che preferisce. Ha ragione Vittorio quando scrive che, in mancanza di accordi, debba essere applicata la rotazione (nell'ambito dello stesso distretto), in modo da non creare vantaggi a qualcuno a discapito di qualcun'altro.
    Sarebbe bello che queste questioni fossero portate a conoscenza degli associati e non gestite in ambito segreto, con trattative per mercanteggiare e scambiarsi pezzi di territorio.

  • #64

    Luca (mercoledì, 21 ottobre 2020 17:31)

    Cioè cosa è successo? Magari spiegare a tutti la questione che ha creato malcontenti? Mettere tutti al corrente? .... grazie

  • #63

    vittorio S. (martedì, 20 ottobre 2020 13:45)

    Buongiorno,
    L'atc non ha dato riscontro al mio commento, ma ha risposto con i fatti, mettendo rimedio ad una situazione abbastanza scabrosa.
    Dovrebbe essere chiaro che l'atc è di tutti gli associati e non ad appannaggio di pochi eletti.
    Il buonsenso prevede che in mancanza di accordi condivisi, si debbano trovare soluzioni di equo compromesso. Se tutti abbiamo gli stessi diritti, l'unica soluzione percorribile è beneficiare a turno della stessa zona di caccia. Non è possibile mandare a caccia un socio dell'atc sempre e solo in una zona che non ha scelto e che non gradisce. Le imposizioni creano solo malumori.

  • #62

    nicola (venerdì, 09 ottobre 2020 13:37)

    buongiorno
    Ma l'atc non da risposta al sig. Vittorio S.

  • #61

    vittorio S. (lunedì, 28 settembre 2020 09:19)

    Complimenti Presidente! Ho saputo che l'atc ha concesso un quarto del suo territorio per la caccia al cinghiale ad una squadra che da anni è considerata inadempiente anche dall'Amministrazione Provinciale. Una squadra che caccia quasi esclusivamente in AVF e che nel corso della scorsa stagione venatoria, ha dichiarato di aver prelevato ben 3 cinghiali!!!! Il sospetto di molti soci dell'atc è che l'obbiettivo di tale squadra non sia quello di praticare la caccia in Atc e di partecipare alla gestione di tale caccia, ma di avere una zona contigua all'AFV senza pressione venatoria. La cosa ridicola è che nel corso del direttivo in cui stata presa questa decisione, un appartenete a questa squadra (consigliere di questo Atc), ha giustificato la loro richiesta, adducendo il motivo che la loro casa di caccia è quella dell'AFV e quindi hanno diritto ad avere la zona contigua. Dobbiamo quindi dedurne che l'Atc che Lei rappresenta è subordinato agli interessi di una Riserva Privata?

  • #60

    vittorio S. (venerdì, 25 settembre 2020 16:24)

    Egr.Presidente,
    Ho notizia dalla associazione a cui appartengo che ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione condivisa in merito all'assegnazione di zone e distretti per la caccia al cinghiale. Mi auguro che, qualora sia il Consiglio Direttivo a prendere una decisione, lo faccia tenendo conto dei criteri di correttezza e imparzialità che dovrebbero contraddistinguere un organo amministrativo che rappresenta tutti i soci dell'Atc. E' Suo dovere tutelare i diritti di ogni associato senza lasciarsi condizionare dalle teorie più strampalate che si sentono in questi giorni e che sono palesemente improntate al privilegiare l'orticello di qualcuno a discapito di altri.

  • #59

    ATC PR4 (lunedì, 14 settembre 2020 16:29)

    Caro Giuseppe,
    il bilancio dell'ATC sarà approvato entro il 30/10/2020.
    Ma se invece ti riferisci al problema del cinghiale, domani sera i capi squadra e successivamente giovedì sera il Direttivo delibereranno sulla caccia al cinghiale in braccata e girata.
    Cordiali saluti.
    Il Presidente
    Alberto Pazzoni

  • #58

    Sono giuseppe (domenica, 13 settembre 2020 11:38)

    Presidente . Ma un bilancio si potrà sapere.

  • #57

    ATC PR4 (sabato, 12 settembre 2020 09:05)

    Caro Vittorio,
    martedì sera ho riunito i capi squadra e giovedì il Direttivo per le decisioni in merito.
    Cordiali saluti.
    Il Presidente
    Alberto Pazzoni

la sede è in Via Verdi 25

43029 Traversetolo (Parma)

Ufficio ATC PR4

ORARI UFFICIO:

MARTEDI’ E VENERDI’

DALLE 14 ALLE 17,30

SABATO
DALLE 09 ALLE 12,00

Tel.e Fax 0521340808

cell. 3776824857

email: info@atcpr4.com

pec: info@pec.atcpr4.com

 

NEMORINI ROBERTO

cell. 3482251511